martedì 24 novembre 2009

SALIRE SU SCILLA

5 commenti:

  1. Bellissime :D mamma mia come vorrei esser salito anche io con voi (questo non vale per Moloch ovviamente) :D:D Cmq le foto danno proprio idea del miracolo che è possibile osservare da lissù...un giorni ci salirò anche io questo è certo!

    Totò

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  2. La parola a Sibyl

    Ser e Miko sono, quel pomeriggio, in evidente stato di telepatia. Miko è concentrato sul suo lavoro, ma c’è fuori un sole che lo distrae. È Ser che chiama: “Pilone?”. Sì! Un sorriso. “Vieni anche tu?!”.
    Ci prepariamo con calma, sfruttando la tempistica di Ser. Io in borsa metto gli scarponcini da trekking, eredità scoutistica (sì, Buba, scusa per la fitta al cuore che ti sto provocando), Miko un cappello in lana in evidente stile ermo (er monnezza: troppo palese la somiglianza tra i due).
    Ora, davvero un miracolo quello che poi avremmo trovato, è vero Totò, ma per onestà intellettuale, dovrò dire che il movente pareva confondersi tra l’attesa visuale e birra&panzerotti offerti da casaMiko.
    La mikomobile la lasciamo accanto delle mutande “uomo” rosse, abbandonate.
    Per un attimo ci chiediamo anche della loro strana presenza lì, sarà poi Keyhanu a fornire tre valide ipotesi a proposito.
    “Pilone” vuol anche dire:
    un muretto con rete-chissà-da-chi-bucata da attraversare; un cancello da scavalcare; (a proposito, ringrazio pubblicamente Ser e Miko per l’attenzione e la gentilezza dimostratami in questi difficili passaggi); un certo numero di gradini rossi e bianchi tra rampe orizzontali e rampe oblique sospese sul vuoto.
    “Vai avanti tu!”, mi dice Miko, “così senti ancora di più il senso di questo salire; acquista la consapevolezza di scalare questa architettura!”. Sì, lo so che è questo motivo filantropico che lo spinge a far andare avanti me, il mio culo nn c’entra nulla!
    e.. e così, semplicemente, si sale. Un gradino dopo l’altro, come raccontano le foto: Ser e la sua arrampicata signorile; Miko e il suo soffermarsi su certi squarci.
    Se c’è una cosa della quale sono certa, è che salire con loro, quel pomeriggio che s’affacciava alla sera, in quelle altezze che si capivano solo fermandosi corpo e mente, ha dato alla salita un sapore differente.
    I 1095, o 1100 che sicuro di 5 avrò sbagliato, o 1200 (intorno a 800 ho perso il conto delle centinaia) gradini; le rampe bianche che, per uno strano effetto ottico, mettevano paura..
    non c’è attinenza con il coraggio, la salita, casomai qualcuno volesse provarci, è del tutto sicura.
    Il terrore, peraltro infondato, che una ringhiera si stacchi, o che un gradino ceda lasciandovi precipitare nel vuoto, o facendo rimbalzare il vostro corpo tra il reticolo d’acciaio, nemmeno vi sfiorerà la mente una volta iniziata la camminata. (Il sistema di scolo delle acque, un piccolo foro “antiscivolo” che nota Miko)
    (le oscillazioni dei cavi d’acciaio che sorreggono le “terrazze” sospese che incantano Ser)
    (le birre, i panzerotti, e quella sigaretta..)
    (il combattimento senza magliette di Ser e Miko)
    (guardarli..)
    A questo punto, qualunque cosa potrei dire, e non dirò conoscendo il mio inesistente dono della sintesi, sarebbe davvero insufficiente. Valga pertanto questo “povero ma nobile elenco”.
    E a Voi, Ser e Miko, il mio grazie,
    alla prossima
    ..messaggio nella bottiglia
    ..lucia nel cielo con i diamanti


    vostra Sibyl

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  3. Wow Sibyl non credevo che il mio stato psicopatologico suscitasse tutto questo,comunque ti ringrazio e ringrazio anche D per avermi seguito in questa avventura,so sempre chi chiamare quando mi viene una idea folle.Totò se saliamo insieme non preoccuparti che ti butto dal duecentoventesimo metro :)))).Alla prossima,che sarà next week...

    Peyote

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  4. ..in mezzu ai pazzi m'abbianu!!
    Non solo dico "Si, ci sono!", ma voglio incrementare il tuo/nostro stato psicopatologico proponendo la lingua del Dott. Nino Pulvirenti come idioma della prossima avventura.
    E lei, D., se la sente o no?!

    Jennifer

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  5. cioé aissi a fari u pazzu e mezzu a l'autri pazzi?
    Certo che ci sono.

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